Cresce la Rete dei Geoparchi riconosciuti
dall’UNESCO
Cento geoparchi proteggono
l’ambiente favorendo lo sviluppo socio-economico sostenibile
di Giuditta Bricchi
Durante la 12ma
Conferenza dei Geoparchi Europei (4-7
settembre 2013), organizzata ad Ascea Marina
(SA) nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, è stato
proclamato l’ingresso nella Rete Europea dei Geoparchi di quattro nuovi
territori: Idrjia (Slovenia), Hondsrug (Olanda), Sesia-Val Grande (Italia), Kula
(Turchia). Dopo pochi giorni a Jeju Island (Corea
del Sud), nell'ambito della
Conferenza dei Geoparchi dell'area Asia - Pacifico, sono stati accettati nella
Rete Globale dei Geoparchi
quattro nuovi territori: Yanqing
Geopark e Shennongia Geopark
(Cina),
Oki Islands Geopark (Giappone) e
Grutas del Palacio Geopark
(Uruguay).
Con l’ingresso di questi nuovi territori la rete mondiale dei geoparchi
riconosciuti dall’UNESCO sale a 100. La
Rete Europea comprende 58 geoparchi,
quella
dell’Asia-Pacifico
39, il
continente Americano 3.
Cos’è un Geoparco -
I geoparchi nascono dall’idea di
trasformare la natura in risorsa economica, attuando in questo modo una sinergia
virtuosa tra la tutela dell’ambiente e il suo utilizzo economico, come spiega
Patrick Mckeever, Direttore
delle Scienze della Terra dell’UNESCO. Geoparco è, per definizione, un
territorio sufficientemente esteso per contribuire allo sviluppo economico
locale. Deve inoltre possedere un patrimonio geologico e geomorfologico
caratteristico per interesse scientifico, rarità, richiamo estetico e valore
educativo.
Le caratteristiche -
I geoparchi comprendono siti geologici
di particolare importanza (geositi) che testimoniano la storia della Terra e
l’evoluzione del paesaggio. Possono includere anche luoghi di particolare valore
ecologico, archeologico, storico o culturale. Tutte queste caratteristiche non
sono però sufficienti perché un’area possa definirsi geoparco: è necessario
infatti che il territorio si trasformi in risorsa economica, contribuendo così
alla produzione e alla distribuzione di ricchezze nell’ambito della comunità
locale in una prospettiva di sviluppo sostenibile. In un geoparco è fondamentale
il supporto della popolazione locale e il coinvolgimento sia dell’autorità
pubblica sia degli interessi privati, in
un’efficace collaborazione. Un esempio è la promozione del geoturismo.
Un po’ di storia -
Dopo un primo lancio del programma “GEOPARKS” promosso dall’UNESCO nel 1998, si
deve attendere il 2000 per la reale attivazione dei primi geoparchi in Europa. È
infatti nel corso di quell’anno che quattro territori di quattro differenti
paesi Europei (la Foresta Pietrificata dell’Isola di Lesvos in Grecia, la
Riserva Geologica di Alta Provenza in Francia, il Geoparco di Vulkaneifel in
Germania ed il Parco Culturale di Maestrazgo in Spagna) costituiscono la Rete
Europea dei Geoparchi ( European Geoparks
Network –EGN). La rete ha definito gli standard di eccellenza del modello
europeo a cui devono assoggettarsi i territori che vogliono aderirvi come nuovi
membri. Nel febbraio 2004 un gruppo di esperti internazionali dell'UNESCO
riunitisi a Parigi ha discusso e stabilito l'istituzione della Rete Globale dei
Geoparchi (Global Geoparks Network- GGN).
I membri della Rete Europea dei Geoparchi fanno parte di diritto della Rete
Globale. Gli obiettivi prioritari dei geoparchi sono:
conservare l'ambiente, promuovere l'educazione alle Scienze della Terra e
favorire uno sviluppo economico sostenibile a livello locale.
Requisiti e controlli -
È molto difficile, come afferma Maurizio Burlando,
coordinatore del Forum
nazionale dei geoparchi italiani, entrare
nella rete dei geoparchi. Per avere questa denominazione, infatti, servono
caratteristiche morfologiche e una geodiversità molta complessa. Talmente
particolare che, a potersene vantare, sono soltanto 100 aree protette in tutto
il mondo.
Secondo le linee-guida che valgono per tutto il
pianeta, per entrare nella rete un geoparco deve avere un patrimonio geologico a
livello internazionale, una gestione solida, un budget preciso, un’attività di
ricerca scientifica per la tutela del patrimonio geologico, naturale, culturale
e archeologico. Deve inoltre svolgere educazione ambientale nelle scuole e tra
le comunità locali e mettere assieme operatori economici, dal commercio
all'artigianato.
Candidature e valutazione -
La
Rete Europea dei Geoparchi
valuta le candidature dei nuovi membri, che devono
presentare un dossier completo e dettagliato, allestito secondo severe e precise
indicazioni. Ogni geoparco membro viene inoltre sottoposto ad attenta
rivalutazione ogni tre anni. Ogni anno la lista dei geoparchi viene
aggiornata a seguito di nuove ammissioni e/o uscite deliberate nel rispetto dei
criteri e dei principi che sottendono il riconoscimento dello status di geoparco
dell’UNESCO.
Distribuiti nel mondo -
I geoparchi sono attualmente distribuiti in 33 nazioni: 3 in Austria (di cui 1
transfrontaliero con la Slovenia), 1 in Croazia, 1 in Finlandia , 4 in Francia ,
2 in Galles, 6 in Germania (di cui 1 transfrontaliero con la Polonia), 4 in
Grecia, 2 in Inghilterra, 1 in Irlanda del Nord, 9 in Italia, 1 in Islanda, 2 in
Norvegia, 1 in Olanda, 3 in Portogallo, 1 in Repubblica Ceka, 2 in Repubblica
d'Irlanda, 1 in Romania, 2 in Scozia, 1 in Slovenia (oltre a quello
transfrontaliero con l'Austria), 8 in Spagna, 1 in Turchia, 2 in Ungheria (di
cui 1 transfrontaliero con la Repubblica Slovacca), 29 in Cina, 6 in Giappone, 1
in Corea del Sud, 1 in Malaysia, 1 in Indonesia, 1 in Vietnam, 1 in Canada, 1 in
Brasile e 1 in Uruguay.
Parchi transfrontalieri, simbolo di pace –
Geoparchi che interessano due
nazioni acquistano un particolare valore di pace e cooperazione.
Il Muskau Arch Geopark ( in tedesco Muskauer Park,
in polacco Park Muzakowski) si estende tra Germania e Polonia. Il centro
del Geoparco è la citta’ tedesca di Bad Muskau. Il geoparco, Patrimonio Unesco
dal 2004, si estende per circa 545 ettari su entrambi i lati del fiume Neisse,
che segna il confine tra i due stati. E’ il più grande e famoso parco in stile
inglese della Germania e della Polonia. Il Muskau Arch Geopark ha un grande
significato culturale e storico, come ha sottolineato
Aniello Aloia , Geopark
Manager del Cilento, perche’ unisce idealmente due popoli che in passato si sono
aspramente combattuti. Questa capacità
di cooperazione ha acquisito un particolare rilievo durante la Conferenza,
poiché allora ricorreva il 74esimo
anniversario dell’invasione della Polonia da parte dei tedeschi.
Sesia-Val Grande nuovo geoparco europeo
- Con l'ingresso del Geoparco Sesia -
Val Grande, l'Italia consolida il primato europeo assoluto in termini di numero
di geoparchi (9), come ha sottolineato
Maurizio Burlando.
Nel mondo è classificata subito dopo
alla sconfinata Cina, che ha il primato assoluto con i suoi
29 geoparchi. Il territorio denominato
Sesia - Val Grande Geopark si colloca in Piemonte, nelle province di Verbano
Cusio Ossola, Biella, Novara e Vercelli.
Il nuovo geoparco - che si sviluppa in un'area di 2.140 chilometri quadrati, con
il coinvolgimento di 85 Comuni e
una popolazione di 152.813 abitanti
- interessa l'area del Parco Nazionale della Val Grande, la Val Sesia e lo
straordinario scenario del Monte Rosa (4.634 m).
Il territorio, come spiega Edoardo Dellarole, presidente del
Parco della Val Sesia, annovera
un’associazione di rocce che costituisce un modello straordinario di studio per
geologi e scienziati di tutto il mondo, poiché sono state esposte in superficie
dalla collisione tra il continente africano e quello europeo, che, negli ultimi
100 milioni di anni, ha causato l’orogenesi delle Alpi. Nella stessa area emerge
il Supervulcano del Sesia, vulcano fossile collassato 280 milioni di anni fa
formando un’enorme caldera ( depressione circolare ).
Geoparchi italiani -
Il ruolo che i geoparchi italiani svolgono attualmente all’interno delle reti
EGN e GGN è particolarmente significativo, non solo per il numero decisamente
importante di territori coinvolti, ma anche e soprattutto per la qualità che gli
stessi territori rappresentano a livello nazionale ed internazionale. Essi sono
una testimonianza forte ed autorevole del fantastico patrimonio geologico del
nostro Paese. I nove geoparchi hanno conseguito
il prestigioso riconoscimento dell’UNESCO, poiché hanno costruito sui
propri territori strategie gestionali innovative, in cui la geoconservazione,
insieme alle attività didattiche, divulgative e fruitive, sono in grado di
attivare un percorso virtuoso per lo sviluppo sostenibile, un processo di
riqualificazione e di valorizzazione territoriale attento al rispetto delle
culture locali, ma sinergicamente proiettato verso un nuovo modello di uso del
territorio.
Attualmente i geoparchi italiani sono:
·
Parco Naturale Adamello Brenta ( Adamello
Brenta Geopark)
·
Parco Naturale Regionale del Beigua (
Beigua Geopark)
·
Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna (Geological
Mining Park of Sardinia )
·
Parco Naturale Regionale delle Madonie (
Madonie Geopark)
·
Distretto Culturale Rocca di Cerere (Rocca
di Cerere Geopark)
·
Parco Nazionale Cilento e Vallo di Diano (
Cilento and Vallo di Diano Geopark)
·
Parco Tecnologico e Archeologico delle Colline Metallifere Grossetane (Tuscan
Mining Geopark)
·
Parco Regionale delle Alpi Apuane (Apuan
Alps Geopark)
·
Parco Nazionale Val Grande (Sesia-Val
Grande Geopark)
12ma Conferenza mondiale dei geoparchi -
Ad Ascea Marina erano presenti
259 delegazioni straniere,
provenienti da 40 Paesi, e 75
delegazioni italiane. Gli oltre 400 partecipanti
si sono confrontati sui cambiamenti climatici, la geoconservazione, il
geoturismo e l’ambiente. Era presente anche il più grande vulcanologo vivente,
il giapponese Nakada Setsuya, esperto in terremoti e tsunami, grande conoscitore
dei vulcani italiani.
“È una soddisfazione enorme ospitare il summit mondiale dei geoparchi nel nostro
Paese- ha affermato Amilcare Troiano, Presidente
del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano -. L'Italia, infatti, in
questo settore è un'eccellenza mondiale. Si tratta di un momento di scambio di
esperienze importante e che diventa fondamentale per il lavoro di conservazione
e valorizzazione di tutti i geoparchi”.
Studi e ricerche -
E’ stato
presentato un progetto di ricerca internazionale, che coinvolge
ricercatori di numerosi Paesi, tra cui
l’Italia, con il fine di identificare le costruzioni in pietra esistenti presso
i geoparchi europei. Attraverso lo studio delle strutture in pietra presenti nei
vari geositi europei, come ha spiegato Aniello Aloia,
i ricercatori ricostruiscono la storia e
l’evoluzione geologica di quei luoghi. Secondo uno studio, durato 20 anni, fatto
da ricercatori spagnoli, negli affioramenti ritrovati nei geositi del Basque
Coast Geopark potremmo vedere il futuro dei cambiamenti climatici in atto sulla
Terra e capire in che direzione stiamo andando.
Geoescursioni nel Cilento
- Nel corso della manifestazione sono
stati organizzati lavori sul campo, con geoescursioni
nel cuore del Cilento, visite al
sito archeologico di Velia, alla scoperta della cultura e delle tradizioni della
Magna Grecia, e alla Certosa di San Lorenzo di Padula,
Patrimonio del’UNESCO. Tra le
diverse possibilità di esplorazione
geologica, di eccezionale rilievo è la visita del Bussento, unico fiume
sotteraneo dell’Italia peninsulare. Si tratta, come spiega Angelo De Vita,
Direttore del Parco, di un luogo che, con le sue quindici polle sorgive, le
grotte carsiche e le cascate chiamate Capelli di Venere, è di una bellezza
incommensurabile. Esso risulta rilevante anche a livello archeologico
poichè, nella grotta dell’Angelo, si trovano tracce di presenza umana che
risalgono alla prima età del bronzo.
Geoturismo
– Sotto il profilo turistico, come sottolinea Troiano, appartenere alla
rete dei geoparchi offre possibilità interessanti. Soprattutto per la visibilità
dei territori. Entrare nel circuito, infatti, permette di offrire oltre alle
bellezze naturali anche una serie di servizi per i turisti: dalla ristorazione
fino alla guida ai siti archeologici. Un modo per creare anche molti nuovi posti
di lavoro. Le tradizioni
enogastronomiche del Parco del Cilento offrono la
possibilità di coniugare il patrimonio geologico con le attività economiche
della zona, creando un tipo di turismo nuovo e ancora di nicchia, ma con grandi
potenzialità di sviluppo.
Dieta mediterranea –
Durante la manifestazione si è ritagliata uno spazio anche la dieta
mediterranea. Questo modello nutrizionale, proprio
grazie alla candidatura proposta dal parco del Cilento, è entrato, dal 2010, a
far parte del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Il Cilento, come
spiega Troiano, è la patria naturale della dieta mediterranea, che
è un regime nutrizionale essenziale, fatto di pesce, carni, verdura, frutta e
cereali, che si mantiene intatto dai tempi delle popolazioni più antiche.