La piramide Everest-K2 fa il tagliando
Energia pulita e rimozione di materiali inquinanti
L’attività scientifica venticinquennale del Comitato EvK2CNR in Piramide e il
riconoscimento del Ministro degli
Esteri Emma Bonino
di Isabella Vannutelli
Il Laboratorio Osservatorio internazionale Piramide del Comitato EvK2CNR, voluto
dal prof. Ardito Desio e installato, nel 1990,
a 5.050 metri sul versante nepalese del Monte Everest, avrà entro la metà
di ottobre prossimo batterie e
moduli fotovoltaici di ultima generazione che forniranno 9 kW di energia pulita
a tutto il campo base.
L’annuncio è stato dato il 24 settembre u.s. nella Sala Caduti di Nassirya di
Palazzo Madama a Roma con una
conferenza stampa su “Cobat EvK2CNR – Top Recycling Mission”, nel corso della
quale il Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo, COBAT appunto, ed il Comitato
hanno presentato il progetto con il
patrocinio del Ministero dell’Ambiente.
Erano presenti il Presidente del Comitato Agostino da Polenza, il
Sottosegretario all’Ambiente Marco Flavio Cirillo, il Presidente della
Commissione Ambiente al Senato Giuseppe Marinello, il Presidente COBAT Giancarlo
Morandi ed il Presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dazzi.
Saranno installati sulla Piramide sita sul Tetto del Mondo 120 moduli
fotovoltaici nuovi, tecnologicamente molto avanzati, sviluppati su 66 metri
quadrati. I 15.000 kg di materiali trasportati da Calcutta a Katmandu in
ferrovia verranno trasportati in aereo da Katmandu fino a Lukla ad 2860 m e da
lì oltre 200 portatori tra uomini ed animali li trasferiranno lungo la Valle del
Khumbu fino al campo base.
La piramide EvK2
Le 5 ton di piombo del materiale rimosso ( insieme con altre 7 ton di altro
materiale, come plastica, vetro e alluminio) –
ha detto il Presidente COBAT
dr. Morandi – verranno portati via
dalla stessa COBAT, che però lascerà in loco i moduli e gli accumulatori ancora
funzionanti, che saranno donati a due cooperative di Dinboche, nella Khumbu
Valley, dove nascerà una “Community
Solar Station” che fornirà elettricità agli abitanti locali.
Non è la prima volta che COBAT recupera
e sostituisce materiale, perché già nel 2002 furono sostituite 3500 kg di
batterie al piombo esaurite; ora su
richiesta del Presidente Da Polenza verranno sostituiti anche i pannelli
fotovoltaici. “Questa missione ecosostenibile – ha ribadito Morandi – è una
sfida strettamente connessa alla salvaguardia di un ambiente naturale esclusivo,
simbolo di un ecosistema perfetto e rientra pienamente nelle azioni di
intervento del Consorzio, nell’ambito delle quali
rimane in primo piano la tutela del territorio, dai rifugi di montagna ai
fondali marini”.
La missione, patrocinata dal Ministero dell’Ambiente, si concluderà il 14
ottobre, quando la spedizione tornerà in Italia – ha affermato il
Sottosegretario Cirillo - dopo aver
avviato questo progetto dove l’Italia non solo dimostrerà come l’innovazione
tecnologica caratterizzi il suo tessuto industriale, ma dove si sottolineerà, se
mai ce ne fosse ancora bisogno dopo 25 anni di vita e attività scientifica nella
Piramide-Laboratorio, l’attenzione alla sostenibilità ambientale.
Sono passati 25 anni - ha ricordato
Da Polenza – dal quel lontano 1989 quando, in fase di organizzazione in ambito
CNR dove l’idea della Piramide nacque e prese corpo, con Desio si decise di
alimentare il Laboratorio con pannelli fotovoltaici. Nel frattempo la necessità
di energia è cresciuta e con essa la quantità e la qualità dei pannelli la cui
attuale tecnologia garantirà agli
uomini e soprattutto alle strumentazioni (che ne assorbono la maggior parte)
energia pulita per un lungo periodo.
L ’attività scientifica svolta in
Piramide ha dato vita negli anni a 520 missioni scientifiche, con la
partecipazione di 220 ricercatori afferenti a 143 diverse istituzioni
scientifiche internazionali
interessati allo studio dei
cambiamenti climatici e ambientali, alla medicina e alla fisiologia umana in
condizioni estreme, alla geologia e alla geofisica e ai fenomeni fisici, senza
contare le stazioni di ricerca e ricevimento dati installate in vari Paesi
europei, americani e asiatici, e l’attuale svolgimento di 9 progetti di ricerca:
un lavoro di cooperazione
internazionale, quindi, con l’Italia al primo posto sia come attività di ricerca
che come organizzazione.
“I programmi del Comitato EvK2CNR testimoniano l’eccellenza della ricerca e
delle tecnologie italiane e costituiscono un efficace modello di cooperazione
internazionale per una crescita globale più sostenibile”. Così si è espressa
recentemente il Ministro degli Affari Esteri Emma Bonino sull’eco del successo
registrato dal Comitato in occasione di una serie di manifestazioni organizzate
(9-13 settembre u.s.) in Pakistan, ad Islamabad e Skardu,
iniziate con una conferenza dal titolo “The italian science and
cooperation at the shadow of K2”, nell’ambito del progetto SEED (Social Economic
Environmental Development), in collaborazione con la Karakorum International
University e con il patrocinio dell’Ambasciata italiana in Pakistan, dedicata a
risorse e cambiamenti climatici in Karakorum e conclusasi con l’inaugurazione a
Skardu della nuova sede del Parco del Karakorum.
Gli eventi che hanno segnato i quattro giorni di manifestazioni dedicati
completamente allo sviluppo del Pakistan, secondo l’Ambasciatore italiano
Adriano Chiodi Cianfarani, hanno dimostrato ancora una volta l’amicizia
dell’Italia per il Pakistan, dove ha stabilito “forti e permanenti legami con il
suo fragile e prezioso ecosistema” cercando “di individuare strategie utili a
mitigare gli effetti del mutamento del clima che interessano il pianeta e che
cambieranno l’aspetto e le caratteristiche del Pakistan in un prossimo futuro”.
“Colgo l’occasione offerta dall’evento della conferenza “The italian science and
cooperation at the shadow of K2”, organizzato dal Comitato EvK2CNR
- ha detto ancora dall’Italia il Ministro Bonino
rivolgendo il suo messaggio al Presidente
Agostino Da Polenza - per congratularmi con lei, con il suo team di
scienziati e con tutti coloro che hanno aderito all’iniziativa
per il grande successo del Progetto Everest K2”.