PRIMA DONNA NELLO SPAZIO
CELEBRATA DA UNO SPETTACOLO TEATRALE ITALIANO
È dedicata alla prima donna nello spazio, la sovietica Valentina Tereshkova,
l'opera musicale "Infinity",
che
debutterà in ottobre, prodotta dal Teatro dell'Opera di Trieste e
patrocinata dall'ESA.
Nel frattempo, la Città delle Stelle a Mosca ed il governo russo celebreranno il
16 giugno il cinquantesimo anniversario del volo di Valentina Tereshkova.
Valentina Tereshkova è nata a Maslennikovo, vicino a Yaroslavl, in Russia, il 6
marzo 1937. Suo padre guidava il trattore e sua madre lavorava in un fabbrica
tessile. Interessata al paracadutismo sin da giovane, Tereshkova iniziò
l'attività di paracadutismo presso
un club del volo locale, facendo il suo primo salto all'eta di 22 anni nel
maggio del 1959.
Quando fu selezionata come cosmonauta, stava lavorando come operaia tessile in
una fabbrica locale.
Dopo il primo volo umano nello spazio effettuato da Yuri Gagarin, la selezione
di tirocinanti cosmonaute donne fu autorizzata dal governo sovietico, con lo
scopo di assicurare che la prima donna nello spazio fosse una
cittadina sovietica.
Il 16 febbraio 1962, cinque donne su oltre 400 partecipanti furono selezionate
per unirsi al corpo dei cosmonauti:
Tatyana Kuznetsova, Irina Solovyova, Zhanna Yorkina, Valentina Ponomaryova e
Valentina Tereshkova. Il gruppo passò
parecchi mesi in addestramento, che includeva voli parabolici, test di
isolamento, test in centrifuga, 120 salti
con il paracadute e l'addestramento al pilotaggio di aerei jet.
Quattro candidate passarono l'esame finale nel novembre del 1962, dopo il quale
furono nominate luogotenenti
dell'aeronautica militare sovietica (ciò significa che Tereshkova divenne anche
la prima civile a volare nello
spazio, dato che tecnicamente questi erano soltanto ranghi onorari).
In origine fu pianificata una missione congiunta che avrebbe visto due donne
lanciate su voli Vostok in solitaria
in giorni consecutivi a marzo ed aprile 1963. Tereshkova, Solovyova e
Ponomaryova erano le candidate favorite. Il
programma era di lanciare Tereshkova per prima con la Vostok 5, e
Ponomaryova
l'avrebbe seguita con la Vostok 6.
Tuttavia questo piano fu cambiato a marzo 1963: la Vostok 5 avrebbe trasportato
un cosmonauta uomo, Valeri
Bykovsky, facendo volare la missione con una donna con la Vostok 6 a giugno. Le
autorità spaziali russe nominarono
Tereshkova per questo volo Dopo aver guardato il lancio della Vostok 5 dal
cosmodromo di Baikonour il 14 giugno,
Tereshkova portò a termine la preparazione per il suo volo. La mattina
del 16 giugno, Tereshkova e il suo backup Solovyova, entrambe munite di tuta
spaziale, vennero portate in autobus alla rampa di lancio. Dopo aver completato
i controlli dei sistemi di comunicazione e di sopravvivenza, Tereshkova
fu chiusa ermeticamente all'interno della
sua navetta spaziale.
Dopo un conto alla rovescia di due ore, la Vostok 6 si alzò senza alcun problema
e, in poche ore, la cosmonauta era
in comunicazione con Bykovsky nella Vostok 5, segnando così la seconda volta che
due navicelle spaziali abitate erano nello spazio allo stesso tempo. Col codice
di chiamata radio "Chaika" (gabbiano) Tereshkova era diventata la
prima donna nello spazio. Aveva 26 anni. L'immagine televisiva della
Tereshkova fu trasmessa in tutta l'Unione
Sovietica e la cosmonauta parlò con Krushchev via radio. Tenne un
giornale di bordo ed effettuò diversi test per
raccogliere dati sulle reazioni del proprio corpo al volo spaziale. Le
sue fotografie della Terra e dell’orizzonte
furono più tardi usate per identificare gli strati di aerosol
nell'atmosfera.
La sua missione durò neanche tre giorni (due giorni, 23 ore e 12 minuti). Con un
solo volo, aveva accumulato più ore
di volo di tutti gli astronauti della Mercury americana messi insieme che
avevano volato fino a quella data.
Sia Tereshkova che Bykovsky segnarono dei record. Bykovsky spese quasi cinque
giorni in orbita ed ancora oggi
detiene il record per aver passato il più lungo periodo di tempo nello spazio da
solo.