Come si danneggia l’Italia
Il Trentino che non ti aspetti
di Pia Bassi
E’ un libro di 158 pagine di denunce uscito nel novembre 2012
e che ha avuto difficoltà di presentazione e recensione sui grandi
giornali.*
L’argomento è scottante: i due giornalisti trentini, Andrea Tomasi e
Jacopo Valenti descrivono con documenti alla mano il pesante inquinamento
ambientale della Valsugana causato da alcune discariche definite ambientali
perché negli anni 2007-2008 hanno stoccato previe autorizzazioni comunali nella
cava di Monte Zaccon ben 400 mila tonnellate abusive di materiali altamente
inquinanti e nella discarica comunale di Fastro 2 mila in più di scorie non
trattate.
E’ recente la notizia che il Trentino Alto Adige, regione autonoma, ha
ricevuto la bandiera blu per la purezza della sue acque. Forse la Valsugana per
coloro che distribuiscono le bandierine non è in Trentino!
I cittadini del comune di Roncegno Terme, Valsugana, avevano registrato
un andirivieni di camion a ogni ora del giorno e della notte
che andavano a scaricare nella cava di Monte Zaccon, una cava che era
stata destinata a ripristino ambientale, da riempirsi quindi
con materiali inerti. E allora perché puzzano, emanando odori forti
soprattutto di notte, se sono inerti? I cittadini si allertano, fanno esposti e
denunce agli enti predisposti e ai giornali, ma non succede nulla.
I primi ad allarmarsi, scrivono i due colleghi giornalisti trentini, sono
proprio i residenti che hanno le
abitazioni vicine alla cava Zaccon;
sono il geologo Stefano Capisani e Laura Stefancich, insegnante. Oltre al rumore
e puzza, rilevano che i loro cani da qualche tempo non vanno più in calore, sono
pieni di cisti ovariche e le devono sterilizzare. I gatti non figliano più,
abortiscono spontaneamente e quelli nati non si sviluppano. La gente parla di
bambini che si ammalano. A Roncegno
i medici danno vita a un comitato per valutare e rischi ambientali. Le denunce
inoltrate non davano frutti. Come mai? Proprio il Trentino che fa dell’ambiente
il fiore all’occhiello per attirare turisti e la farfalla (lepidottero sensibile
agli inquinanti) ne è il simbolo? Perché non si risolve la penosa situazione per
i cittadini di Roncegno Terme e dintorni? Qualcosa non funziona, pensano gli
sfortunati abitanti che subiscono la sopraffazione dell’inquinamento ambientale.
le acciaierie di Borgo Valsugana
Siamo nel 2007, ben prima dello scandalo ILVA di Taranto, del quale
parlano tutti i media. Spesso il diavolo fa le pentole senza i coperchi e la
verità viene a galla. Il caso vuole che in Valsugana abiti un ispettore
superiore del Corpo Forestale dello Stato di Vicenza, Veneto. L’ispettore è
Nicola Pierotti che ascolta con attenzione la storia e non perde tempo, si butta
nell’indagine. Fa alcune verifiche sul posto e ci torna con i colleghi del
NIPAF, una squadra specializzata nel contrasto al traffico dei rifiuti e ai
reati di stampo ambientale. I forestali dello Stato – coordinati dal
vicequestore Maria Principe (ironia della sorte, “Principe” è anche il nome di
Lorenzo Dellai, all’epoca dei fatti potentissimo governatore dell’autonoma
provincia di Trento) collaborano
anche con il personale della stazione di Enego, che si trova a pochi chilometri
oltre il confine del Trentino, in Veneto. Partono le verifiche: seguiranno
undici mesi di intenso lavoro per gli investigatori i quali portano in Procura i
primi risultati delle indagini e ottengono il via libera. Il pubblico ministero
Alessandra Liverani affida al Nipaf il compito di effettuare le indagini.
La cava di Sardagna
Queste portano a scoprire un mondo di rifiuti eterogenei scaricati, mescolati al
terreno e spianati. Viene sotterrato buono e cattivo. I rifiuti arrivano da
ovunque, tal era la cupidigia di fare denaro in barba alla salute dei cittadini
e all’ambiente. Il Tam-Tam che nel nord-est era disponibile
una facile pattumiera, aveva
evidentemente fatto il giro delle industrie che avevano rifiuti da smaltire e
senza troppi riguardi. Inutile dire che il business dei rifiuti industriali è
enorme e si creano apposite società per lo scopo, spesso l’industria che li
produce non sa che fine fanno perché da l’incarico a queste aziende
“specializzate”. Il Corpo forestale dello Stato scopre un lungo elenco di
industrie che conferiscono i rifiuti alla Ripristini Valsugana. Sono le
Acciaierie Venete di Sarezzo, Acciaierie Venete di Padova, Acciaierie Venete
Arvedi di Cremona, Alfa Acciai di Brescia, Stefana spa di Ospitaletto, Brescia,
Cartiere Romanello, Cartiere di Carbonera, Cartiere del Garda, Fedrigoni
Cartiere (Verona, Arco, Varone) Cartiere Val Posina, Dasty, Metalcam spa di
Breno, Acciaierie Valsugana e il cantiere di bonifica ex Star Oil di Trento.
Ecco i materiali impropri trovati nella cava di Monte Zaccon dagli agenti del
Nipaf: rifiuti derivati dalla fusione di metalli ferrosi, scorie di acciaieria,
rifiuti della produzione e della lavorazione di polpa, carta e cartone, fanghi
di cartiera, rifiuti prodotti da trattamenti chimici e fisici di minerali non
metalliferi, terreni con idrocarburi, ed altri ancora.
E’ un libro da leggere perché mette in evidenza la brutalità messa in
atto verso l’ambiente e i cittadini pur di fare quattrini. Ecco un titolo
mutuato da un’intercettazione: La scoria bianca? “La metto anche nel pane”.
Il libro è stato presentato a Milano presso la Libreria della Natura,
Corso Magenta, 48.
*Andrea Tomasi – Jacopo Valenti: “La farfalla avvelenata – Il Trentino che non
di aspetti” – Introduzione di Claudio Sabelli Fioretti, Città del Sole edizioni,
pp. 165, €15,00
Begoña
Ibarrola: “Storie per scoprire le
intelligenze dei bambini” Illustrazioni di Anne Decis – traduzione di
Giulia Guasco – Ed. San Paolo – pp190 € 20,00
I
nostri bambini sono intelligenti! E ognuno lo è in modo diverso. Ci sono
intelligenze logiche e matematiche, linguistiche, musicali, corporee,
interpersonali, esistenziali e via dicendo. Questo libro illustrato aiuta a
scoprire e a sviluppare le intelligenze dei nostri figli attraverso storie
appassionanti e coinvolgenti, ma anche saldamente fondate sulle ricerche di
Howard Gardner sulla “ teoria delle intelligenze”.
Begoña
Ibarrola, laureata in psicologia all’università Complkutense di Madrid, si
dedica come educatrice e terapeuta infantile ai bimbi e agli adolescenti con
problemi comportamentali e ritardo mentale. Ha tenuto conferenze e corsi di
formazione per insegnanti. Attualmente è coordinatrice dell’équipe di formatori
della consulta SYCOM per lo sviluppo dei programmi di intelligenza emozionale
dei centri educativi del Paesi Baschi ed insegna Musicoterapia presso
l’Università di Madrid.
Liliana Jaramillo: “Stimolazione infantile – Sviluppèa al meglio l’intelligenza
fisica, mentale ed emotiva del tuo bimbo” – Ed. San Paolo – pp. 224 - € 18,00
Quello
che colpisce di questo libro (ma si potrebbe chiamarlo manuale) è la nutrita
bibliografia nella quale, tuttavia, gli autori italiani sono un’esigua
minoranza. Chissà che la circostanza non indichi un certo disinteresse dei
ricercatori per la tematica trattata. Il libro risponde ad una serie di domande
che, in genere, si pongono tutti i genitori: come i sviluppa un bambino da 0 a 3
anni dal punto di vista fisico, mentale, linguistico ed emotivo?; si quali
stimoli ha bisogno in base alla tappa di crescita in cui si trova; cos’è la
stimolazione infantile e in che modo si può praticare?
Liliana Jaramillo (foto sotto) è mamma e psicologa esperta in stimolazione
infantile, è laureata in psicologia ad indirizzo sistemico preso la “Università
Javeriana” di Bogotà e ha studiato presso l’Università di Salamanca nell’ambito
di un progetto internazionale di psicologia clinica e della disabilità.