*Il secondo volo del più recente veicolo di lancio dell'ESA si è completato
dallo spazio porto europeo di Kourou, nella Guyana Francese. Due satelliti di
osservazione della Terra, Proba-V dell'ESA ed il vietnamita VNREDSat1A sono
stati rilasciati su due orbite diverse, dimostrando la versatilità del razzo.
Anche il primo satellite dell'Estonia, il dimostratore tecnologico ESTCube1, è
stato messo in orbita.
*Il Presidente del CNEL, Antonio Marzano, e il Commissario dell’ENEA, Giovanni
Lelli, hanno firmato oggi un Accordo di collaborazione per l’analisi dei
processi produttivi e, in generale, dei settori economici connessi con la
Green Economy, con particolare riferimento all’eco-innovazione,
all’efficienza e al risparmio energetico, alle fonti rinnovabili, agli usi
efficienti delle risorse, nonché al riciclo dei rifiuti e alla sostenibilità.
CNEL e ENEA intendono valorizzare le rispettive competenze nei settori degli
studi socio-politico-economici e della ricerca scientifica e tecnologica
nell’intento di identificare un percorso comune nell’ambito della Green
Economy, riconosciuta, nell’ambito della Conferenza Rio + 20 delle Nazioni
Unite (giugno 2012), come la possibile soluzione alle molteplici crisi, prime
fra tutti la crisi economica e la crisi climatica, che il mondo intero sta
affrontando in questi anni.
Le due Istituzioni collaboreranno sui temi connessi alla transizione verso
un’economia caratterizzata da maggiore equità, inclusione sociale ed
ecosostenibilità, per la quale si pone l’esigenza di coniugare la competitività
e la sostenibilità all’interno del nostro sistema produttivo, promuovendo da una
parte nuove filiere produttive green (come ad esempio la chimica verde,
l’industria del riciclo, le fonti energetiche rinnovabili, l’efficienza
energetica, etc) e dall’altra avviando processi di riconversione delle
tradizionali filiere produttive nazionali (manifatturiera, siderurgica, turismo,
ecc.).
*Una ricerca
tutta italiana ha dimostrato che le microalghe possono aiutare a combattere un
temibile “killer”: il tumore della cervice uterina. La ricerca, pubblicata
sulla rivista Plos ONE (http://dx.plos.org/10.1371/journal.pone.0061473),
si deve ad un gruppo di lavoro coordinato dai ricercatori ENEA, Giovanni
Giuliano e Rosella Franconi e dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena
(IRE), Aldo Venuti.
Il cancro del
collo dell’utero è dovuto all’infezione da ceppi oncogenici (cioè che causano
tumore) del virus del papilloma umano (HPV). I vaccini attualmente disponibili
sono preventivi, ovvero impediscono l’infezione da parte di HPV, ma non
proteggono i soggetti già infettati dal successivo sviluppo del tumore. Inoltre,
il loro costo elevato ne impedisce la diffusione in aree del mondo a basso
reddito, dove i rischi di infezione sono maggiori. HPV induce la formazione di
tumori inserendosi all’interno delle cellule epiteliali dell’utero e producendo
una serie di proteine che ne causano la proliferazione incontrollata. Queste
proteine, che sono espresse dalle cellule tumorali, sono dei possibili obiettivi
per la formulazione di vaccini terapeutici, che proteggano soggetti già
infettati dal successivo sviluppo del tumore.
I gruppi ENEA ed
IRE hanno introdotto nella microalga Chlamydomonas reinhardtii il
gene per una di queste proteine, la proteina E7. Il gene è stato modificato in
modo da abolire le proprietà oncogeniche della proteina, ma non la sua capacità
di indurre una risposta immunitaria. La proteina prodotta in Chlamydomonas è
stata purificata ed iniettata in topi, inducendo una risposta immune e
proteggendoli dalla successiva iniezione di cellule tumorali. Il 60% dei topi
vaccinati con la proteina E7 prodotta da Chlamydomonas non ha sviluppato
tumori 13 settimane dopo l’iniezione di cellule tumorali, contro lo 0% dei topi
non vaccinati.
Il risultato
ottenuto dai gruppi ENEA ed IRE apre la strada per applicazioni delle microalghe
nel settore della produzione di vaccini terapeutici.
Le microalghe sono uno dei gruppi più antichi di
esseri viventi. Crescono in terreni di coltura dalla composizione relativamente
semplice, a spese della CO2 atmosferica e dell’energia solare ed
hanno una produttività molto superiore a quella delle piante terrestri. Le
microalghe sono inoltre prive di patogeni umani conosciuti e possono essere
cresciute in condizioni sterili, un fatto essenziale per la produzione di
biofarmaci.
*Rischio: gli italiani temono più l’uomo che la natura. Il 41% considera frane e
alluvioni una minaccia, ma inquinamento e incidenti stradali sono temuti più
delle calamità naturali, la responsabilità delle quali è attribuita soprattutto
al fattore umano. A dirlo, un’indagine sulla percezione dei rischi commissionata
dall’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Cnr alla Doxa.
Dalle analisi delle risposte fornite, tra gennaio e febbraio 2013, da un
campione di 3.126 persone, emerge come gli italiani mettano al primo posto tra i
rischi percepiti quello derivante dall’inquinamento ambientale (il 67% si sente
molto o abbastanza esposto); seguono quelli da incidenti stradali (55%), sismico
(45%), da alluvioni (24%), frane (17%) ed eruzione vulcanica (12%).