Un problema che affligge soprattutto le donne
Adesso è possibile combatterla con un farmaco di automedicazione
di Pia Bassi
Vivere senza sovrappeso è un atto di salute verso noi stessi, non solo
per l’estetica del proprio corpo,
che cambia secondo la moda. Ma perché proprio le donne sono le “vittime” di
dannose, inestetiche, zavorre sottocutanee denominate adipe e cellulite? Che
cos’è la cellulite e perché si definisce malattia? E’ dannoso convivere con la
cellulite? Sembra proprio di sì. Ecco come viene definita in termini medici:
“La cellulite, o più propriamente la Panniculopatia Edemo Fibro
Sclerotica (Pefs), è un complesso di alterazioni del derma e dell’ipoderma (lo
strato profondo della cute) che interessa il 90% delle donne, sia giovanissime
che mature, sia in sovrappeso che magre”. Ricerche mediche hanno stabilito che
si deve ritenere non solo un fattore estetico la cosiddetta “buccia d’arancia”
che emerge da alcune zone del corpo: cosce, glutei, fianchi e che ondeggia
quando si cammina, ma è una situazione di alterato metabolismo localizzato a
livello del tessuto cutaneo e sottocutaneo che determina un aumento delle
dimensioni (ipertrofia) delle cellule adipose (adipociti) e una ritenzione
idrica negli spazi intercellulari.
I meccanismi della formazione della cellulite e i danni che provoca.
“La cellulite si forma nell’ipoderma, un tessuto adiposo al di sotto del derma.
Le cellule adipose aumentano di volume, la sostanza intercellulare trattiene i
liquidi e questo drenaggio mancato determina una stasi e un processo
infiammatorio locale. Le alterazioni che si determinano possono anche portare
alla rottura e alla lacerazione delle membrane cellulari. I grassi fuoriescono e
si insinuano tra le cellule e i tessuti, formando una massa compatta che altera
la struttura e il metabolismo dei tessuti coinvolti (lipodistrofia). Questa
compressione si ripercuote nel microcircolo, la rete dei piccoli vasi sanguigni
(capillari arteriosi, venosi e linfatici) che si estende in modo ubiquitario
nell’organismo e permette gli scambi nutritivi più fini, quali la liberazione
dell’ossigeno e l’eliminazione di scorie. Ne consegue, che viene meno proprio la
funzione di venule del derma, con i piccoli capillari arteriosi compressi
dall’esterno da tutte le sostanze (cataboliti) che si accumulano nella sostanza
interstiziale, mentre nello stesso tempo gli adipociti tendono ad unirsi
insieme, arrivando fino alla formazione dei micro noduli di grasso, palpabili
sulle superficie cutanea. Man mano che i cataboliti non riescono a essere
drenati, la malattia progredisce: il danno vascolare si autoalimenta, aumentando
di conseguenza anche la sofferenza cellulare, fino ad arrivare alla fibrosi e
alla sclerosi delle fibre collagene e del derma stesso. Si tratta di un processo
complesso, quindi, che però dimostra come sia molto più corretto utilizzare il
termine Pannicoulopatia Edemo Fibro Sclerotica (Pefs) per definire la cellulite.
Secondo il Prof. Sergio Chimenti, ordinario di dermatologia e
venereologia dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, il termine
“cellulite” dovrebbe essere riservato a stati di natura infettiva causati dallo
streptococco piogene o aureo e che si accompagnano a sintomi sistemici quali
febbre, tremore e malessere. La diagnosi e il trattamento devono essere
immediati e supportati da visite specialistiche mirate ed ecografiche, un esame
non invasivo e valido dal punto di vista diagnostico”.
L’azienda Farmaceutica Manetti e Roberts nel 2002
aveva commissionato uno studio clinico pilota – monocentrico, di fase 4 -
sull’utilità e la non tossicità della Levotiroxina micronizzata presente nel
farmaco Somatoline, al Dottor Maurizio Bevilacqua e la sua equipe, dell’Unità
Operativa di Endocrinologia dell’Azienda Ospedaliera Luigi Sacco di Milano.
Nello studio sono state coinvolte venti donne adulte sane, di età fra i 18 e i
50 anni, di razza caucasica (sembra che le nere e le asiatiche non ne soffrano)
e con un indice di massa corporea inferiore a 30. I risultati dello studio su
tutte le pazienti arruolate hanno dimostrato che : “Il prodotto non interferisce
con i livelli plasmatici degli ormoni tiroidei oggetto di studio, né a breve
termine, né a settimane dall’applicazione e la tollerabilità locale è stata
giudicata eccellente”.
La Somatoline OTC, farmaco di
automedicazione, è prodotto dal 1973 da una storica azienda fiorentina: la
Manetti & Roberts.
Come funziona il farmaco?
L’azione di Somatoline OTC si basa sull’effetto combinato della Levotiroxina, un
ormone tiroideo la cui funzione principale riguarda la regolazione del
metabolismo energetico e dell’Escina, una saponina vegetale estratta
dall’Aesculus hyppocastanum dalle
proprietà antiinfiammatorie e antiedema.La Levotiroxina agisce sul tessuto
sottocutaneo, nell’ipoderma, dove attiva i processi di lipolisi a livello degli
adipociti riducendone le dimensioni e l’Escina aumenta la resistenza delle
membrane dei capillari, migliora il microcircolo e riduce l’edema tissutale,
oltre a facilitare la penetrazione cutanea della Levotiroxina. Lo studio è stato
pubblicato su Esperienze Dermatologiche, marzo 2013 vol. 15. (D. Certan, V.
Righini, M. Oliva. M. Bevilacqua).
D. Dottor Bevilacqua, se la cellulite è una malattia, è possibile guarirne?
R. Premesso che l’uomo è l’unico essere del mondo animale a soffrirne, ne
sappiano ancora poco sulla sua formazione. Forse è un retaggio naturale
primordiale per fare affrontare alla donna i periodi di carenza nutrizionale.
Adipe o cellulite va vista come riserva energetica per potere allevare in
qualsiasi condizione e comunque la prole. Ne sono testimonianza le statuette di
veneri-madri obese rinvenute in tanti siti archeologici
del paleolitico, nel Mediterraneo. Una delle ultime scoperte è che non
esiste solo un tipo di cellulite, ne esiste anche di colore bruno, in piccola
parte e interna. Stiamo studiando la sua funzione rispetto a quella chiara, più
nota.
D. Prof. Chimenti, ha consigli per la prevenzione della malattia?
R. E’ importante lo stile di vita. Premetto che non è difficile seguire una
dieta equilibrata ricca di fibre, povera di grassi e carboidrati, bere molta
acqua, limitare gli alcolici e il fumo di sigaretta, adottare un abbigliamento
giusto e scegliere il prodotto topico più indicato, correggere la postura,
evitare lo strees.
Gli ormoni possono incidere nell’insorgenza o nell’aggravamento della
cellulite nelle varie fasi della vita della donna: pubertà, gravidanza e
menopausa. Tuttavia anche l’alimentazione è una causa soprattutto se essa è
basata su carni grasse, salumi e latticini, zuccheri e sale a lungo andare danno
luogo a sovrappeso e obesità e qui entro in gioco l’adipe che favorisce la
ritenzione idrica. Ma la postura cosa c’entra con la cellulite? Si è scoperto
che errori nella postura causati da ginocchio valgo o varo, piede piatto o cavo
- che influenzano tutto l’assetto dello scheletro – possono determinare
l’insorgenza della PEFS, causata da alterazione del ritorno venoso.
La cellulite è suddivisa in quattro stadi, il primo è quello più
reversibile, all’ultimo, il quarto è meglio non arrivarci, si deve assolutamente
prevenire in quanto implica la presenza di grossi noduli doloranti.
E’ ancora presto per stabilire se l’attuale crescente crisi economica ci
farà intaccare le nostre zavorre energetiche, maniglie dell’amore comprese,
rendendoci tutti più snelli e sani.