è cominciato il Conclave
Alle 17.40 del 12 marzo 2013 è stato chiuso il
portone della Capella Sistina dove i Cardinali eleggeranno il nuovo
Pontefice Romano
Ora i cardinali sono chiusi in conclave per
eleggere il nuovo successore di Pietro. Arduo fare delle previsioni. Ci sono,
sì, dei favoriti. Ma c’è anche un vecchio adagio romano che recita: chi entra in
conclave papa, esce cardinale. E l’esperienza ci dice che questo antico detto è
stato smentito rare volte.
Ma nella Cappella Sistina, accanto ai cardinali
elettori, c’è un convitato di pietra che non si sa se e come condizionerà le
decisioni dei porporati. Le sue dimissioni, quanto meno enigmatiche, peseranno
sul conclave.
Ufficialmente, Benedetto XVI ha rinunciato per i
limiti fisici, posti dall’età avanzata, dinanzi al gravoso compito di guidare la
Chiesa Cattolica. Ma è più realistico pensare che si sia dimesso, o abbia
abdicato, come dicono i giuristi, per non essere in grado di fronteggiare i
gravi problemi che da anni agitano il Vaticano. Joseph Ratzinger, filosofo,
pianista, intellettuale di una cultura raffinata, si è trovato catapultato alla
guida spirituale della Chiesa cattolica e materiale del Vaticano, della Curia.
Si è trovato improvvisamente di fronte agli affari sporchi dello IOR, della
presunta collusione di alcuni personaggi con la malavita organizzata, con il
riprovevole problema della pedofilia di alcuni preti e del tentativo di
nasconderla. E quando ha cercato di intervenire è stato spiato, sono stati
sottratti documenti dal suo appartamento. Forse il “corvo” o i “corvi” cercavano
il rapporto dei cardinali incaricati di far luce su certe attività di alcuni
personaggi della Curia, sul cosiddetto Vatileaks del quale noi conosciamo solo
la punta dell’iceberg. Ma il Papa
uscente conosce anche il sommerso. E il sommerso di un iceberg è circa il 90 per
cento dell’intera massa di ghiaccio. E’ comprensibile che l’uomo Joseph
Ratzinger, intellettuale ed idealista, abbia avuto un moto di ripulsa, abbia
avuto – ci si perdoni la prosaicità – il
voltastomaco ed abbia preferito uscire in punta di piedi. Per quanto possa farlo
un Papa.
E’ con la parte sommersa dell’iceberg, con quel
90 % dell’intero problema che dovrà
confrontarsi il nuovo Pontefice. Sarà in grado di provvedere? Ne avrà la forza.
E, soprattutto, ne avrà la volontà o seguirà l’antica tradizione curiale del
quieta non
movere et
mota quietare?
E la risposta a queste domande sarà, anche
queste condizionata dal convitato di pietra, dall’incomoda presenza del Papa
emerito e dalla sua conoscenza diretta e approfondita di molti, troppi fatti?
Il Cerimoniere chiude a chiave (cum clavis) il portone della Cappella Sistina. I cardinali ne usciranno solo dopo l'elezione del Papa