Collaudata da una mareggiata nel novembre 2021
Una diga sottomarina per proteggere la Croisette
Dopo un primo tentativo infruttuoso si è realizzato un manufatto in materiale
sintetico - Un costoso investimento
a lungo termine – La città di Cannes premiata dall’Osservatorio francese per
l’innovazione
“Tiendra, tiendra pas? Reggerà o
non reggerà?” Si chiedevano gli abitanti
di Cannes, nel novembre dello scorso anno,
osservando con preoccupazione la grande diga flagellata da onde fra i tre
e i quattro metri di altezza. Due anni avanti, il primo esperimento di diga
mobile era fallito miseramente: l’acqua del mare aveva invaso la Croisette,
provocato feriti e danni rilevanti ai ristoranti e agli alberghi di lusso, ai
negozi delle più prestigiose griffe internazionali, alle abitazioni private. La
prima diga mobile installata a difesa della spiaggia e del lungomare non aveva
retto all’urto dei colpi di mare e nel volgere di qualche ora si
era trasformata in un rottame alla
deriva mentre il mare ingoiava la spiaggia, debordava sulla Croisette, inondava
i piani terra degli edifici, sfondava vetrine di bar, ristoranti e negozi mentre
la risacca trascinava via sedie, tavoli, suppellettili varie e prodotti costosi.
Cannes, come molte altre città della Costa Azzurra, vive quasi unicamente di
turismo, balneare, culturale e congressuale e non può permettersi di andare in
panne, di perdere la materia prima della sua industria: la spiaggia, gli
alberghi e gli altri esercizi. E allora, gli amministratori sono corsi ai ripari
ricorrendo ai rimedi suggeriti dalle più moderne tecnologie: un muro di
materiale sintetico contro il quale le onde si infrangano tornando verso il
largo. Certo – fanno notare i tecnici – non resisterà ad uno tsunami, ma ad una
forte mareggiata sì.
Un primo tentativo, abbiamo detto,
di realizzare una diga era andato fallito. Il mare in tempesta aveva avuto la
meglio. E dopo c’era stata la tempesta politica che si era abbattuta
sull’amministrazione comunale, accusata di sperperare il denaro pubblico, di
aver affidato i lavori ad un’impresa poco qualificata, che aveva lavorato ad un
progetto di concezione tradizionale, ormai superata,
di volerci riprovare spendendo altri soldi dei contribuenti. La querelle
è andata avanti per mesi, poi il sindaco ha avuto la meglio ed il progetto è
stato affidato ad un’azienda monegasca, la TRASOMAR che
ha progettato una diga sottomarina
costituita da una serie di tubi
in Géotextyile, un materiale
sintetico molto versatile, del diametro di 2,5 metri ripieni di sabbia il che
rende l’infrastruttura estremamente resistente. Scarsi i dettagli tecnici sul
comportamento idrodinamico della struttura, sicuramente protetti da brevetto. I
tubi sono posati ad un centinaio di metri dalla battigia e ad una profondità di
circa 3,4 metri. Fra il piede della diga e il fondale c’è un’altezza di circa un
metro.
La diga, oltre ad avere il compito di attenuare la forza delle onde e di
impedirle di rovesciarsi a riva, ha anche quello di trattenere la sabbia in modo
che la spiaggia non venga mangiata
dal mare, così come è accaduto nella zona di Cannes Ovest, della Bocca, dove il
mare sta praticamente minacciando il lungomare e la ferrovia. La diga, almeno
per il momento, protegge la zona compresa tra il Palazzo del Festival e la Punta
Croisette. Il costo dell’opera è stato di circa un milione e mezzo di euro. Si è
trattata di un investimento a lungo termine la cui ricaduta è facile intuire.
Per questa realizzazione, la Città di Cannes ha ricevuto il premio “Territoria
d’or” nella sezione “sviluppo sostenibile” promosso dall’Osservatorio francese
per l’innovazione