Il ruolo primario delle batterie di accumulo elettrico

per una giusta e rapida  transizione energetica

di Bartolomeo Buscema

Una delle risoluzioni dell’ultimo summit sul clima globale COP 28, tenutosi a Dubai lo scorso dicembre  2023, prevede una fase di transizione nei sistemi energetici, dalle fonti fossili a quelle rinnovabili, in un modo ordinato ed equo, per raggiungere l’obiettivo emissioni  nette pari a zero nel 2050. Una transizione che prevede come primo passo la triplicazione della potenza globale di energia rinnovabile entro il 2030. Un obiettivo che non si può raggiungere senza un incremento notevole della capacità d’immagazzinamento dell’energia elettrica e senza una forte accelerazione che si può concretizzare solo abbattendo sensibilmente i costi  delle batterie. Sono queste le conclusioni del report “Batteries and Secure Energy Transitions” redatto dall’International Energy Agency (IEA). E’ un documento, pubblicato lo scorso 25 aprile, che tratteggia il ruolo che gli accumuli elettrici, auspicando anche l’implementazione di un quadro normativo stabile. In termini quantitativi saranno necessari 1.500 GWh di stoccaggio di energia elettrica, di cui 1.200 GWh tramite batterie di accumulo. In realtà stiamo già assistendo una riduzione dei costi degli accumuli i quali, in meno di quindici anni, sono diminuiti del 90%. Emblematici sono i prezzi delle batterie agli ioni di litio  che sono scesi da 1.400 $/kWh nel 2010 a meno di 140 dollari nel 2023. Ma bisogna fare di più. Inoltre, secondo lo Stated Policies Scenario dell’IEA, che si basa sulle attuali impostazioni  delle politiche  energetiche , i costi totali dei progetti di stoccaggio  diminuiranno di un ulteriore  40% entro 2030.Sono segnali incoraggianti anche se bisogna ricordare che la Cina detiene oltre la metà della lavorazione globale delle materie prime per quanto riguarda litio . Ed è proprio in queste ultime settimane che in Cina a Nanning è entrato in funzione il primo sito di stoccaggio su scala industriale. Il complesso d’immagazzinamento elettrico utilizza batterie agli ioni di sodio ed è composto di 22mila celle da 210 Ah per un totale cumulato di 10 MWh complessivi.

 

La pila di Volta

 Comunque sia, le batterie di accumulo stanno cambiando le regole del gioco davanti ai nostri occhi: solo nel 2023, la diffusione degli accumuli nel settore energetico è aumentata di oltre il 130% su base annua, aggiungendo un totale di 42 GWh. Per sostenere l’ascesa del mercato degli accumuli elettrochimici, specialmente per noi europei, sarà necessario anche spingere il pedale della ricerca di materiali meno rari che abbiano al contempo buone prestazioni e siano reperibili in ambito UE. Ciò per ridurre la dipendenza da materiali critici costosi provenienti da aree geopoliticamente sensibili. Non può, inoltre, essere trascurato il miglioramento delle capacità di riciclo, essenziali per stabilizzare i costi delle batterie a lungo termine. Chiudiamo registrando il comportamento virtuoso della California che negli ultimi anni, come mostra il grafico, ha estensivamente utilizzato le batterie di accumulo. Queste si caricano nelle ore di maggiore produzione di energia elettrica da fonti rinnovabile (soprattutto solare, ma non solo) e si scaricano nelle ore notturne. E’ un’importante strada da percorrere se si vuole in modo credibile decarbonizzare l'economia e soprattutto evitare futuri disastri climatici.

Il Galileo