una mostra per incontrare i più celebri robot
di Adriana Giannini
Una simpatica occasione per vedere da vicino e in azione più di 25
celebri robot provenienti da laboratori di tutto il mondo. E’ offerta da
Tenoha, uno spazio multifunzionale giapponese presente a Milano in zona Porta
Genova con svariate attività anche culturali come la recente mostra Robotland
adatta ad adulti e bambini e visitabile fino al 17 marzo (tenoha.robotland.it).
Appena si entra nell’ampio openspace dove è allestita la mostra, introdotta
dallo storico Mazinga Zeta degli anni settanta, ci adocchia e ci corre incontro
Plato, un cordiale robottino su ruote utilizzabile come cameriere per offrire
vassoi di cibo. Poco più avanti c’è il famoso Asimo della Honda. Alto poco più
di un metro e simile a un astronauta è considerato tra i più intelligenti al
mondo. Qui è spento e chiuso all’interno di una vetrina, ma ci dicono che può
camminare, correre alla velocità di 9 km all’ora, danzare, afferrare oggetti,
riconoscere le persone e aiutarle svolgendo svariate mansioni. Ad attirare
l’attenzione di adulti e soprattutto bambini c’è Aibo, un tenero cagnolino che
ti segue con lo sguardo, scodinzola quando lo accarezzi, abbaia e se gli chiedi
la zampa (in giapponese) te la dà. Sempre tra i robot da compagnia ci sono le
due foche Paro; morbide e coccolose vengono utilizzate con successo
negli ospedali e nei centri di assistenza pediatrica per la pet therapy.
Un ottimo insegnante di tai-chi e yoga è invece il piccolo e agile Nao,
utilizzato in molte scuole
giapponesi per la didattica.
Bless-u
Molto più inquietante è Bless U-2, una sorta di ieratico jubox al quale si può
chiedere di venire benedetti in tutte le lingue e le religioni del mondo. Non è
facile capire chi possa sentire il desiderio di
rivolgersi a questo sostituto di un religioso e quale conforto possa dare
la sua benedizione automatica, ma se l’hanno costruito ci sarà un perché. Più
utile anche se sicuramente meno efficiente e comunicativo di un barista umano è
Yumi, un robot tutto braccia che ci prepara il caffè richiesto e ce lo porge con
delicatezza.
L’Istituto Italiano di Tecnologia è qui rappresentato dal robusto Walk-Man un
robot quadrupede capace di svolgere svariate, impegnative funzioni al posto
dell’uomo. A Robotland c’è anche una sorta di laboratorio dove è possibile
capire come i robot possano apprendere i movimenti osservando l’operatore umano
che li compie davanti a loro. Ma è la simpatia di Pepper a salutare il
visitatore. E’ un piccolo umanoide dai grandi occhi e molto ciarliero. Si può
interrogarlo tramite un display posto sul
“torace” e dopo la conversazione ti chiede se vuoi stringergli la mano e
abbracciarlo. Come deluderlo?
L'addestramento
Si esce dalla mostra con la confortante sensazione che i robot non siano altro
che utili macchine frutto degli
aspetti migliori e più evoluti dell’intelligenza dell’uomo e al suo servizio.
Nonostante l’allarmistica letteratura su di essi, in gran parte è sicuramente
così, ma teniamoli d’occhio in fondo è l’intelligenza artificiale a farli
funzionare ...