Antartide: inizia la 39a
spedizione italiana
La missione, gestita da Cnr, ENEA e OGS, nell’ambito del Programma Nazionale di
Ricerche in Antartide (PNRA), coinvolge circa 130 tra ricercatori e tecnici con
il supporto del personale delle Forze Armate
È iniziata la 39a spedizione scientifica italiana in Antartide con l’apertura
della base “Mario Zucchelli” sul promontorio di Baia Terra Nova. La campagna
estiva durerà oltre 4 mesi e vedrà il coinvolgimento di circa 130 tra
ricercatori e tecnici impegnati in 31 progetti di ricerca su scienze
dell’atmosfera, geologia, paleoclima, biologia, oceanografia e astronomia. Le
missioni italiane in Antartide, finanziate dal Ministero dell’Università e della
Ricerca nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA),
sono gestite dal Cnr per il coordinamento scientifico, dall’ENEA per la
pianificazione e l’organizzazione logistica delle attività presso le basi
antartiche e dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale
- OGS per la gestione tecnica e scientifica della nave rompighiaccio Laura
Bassi. Le Forze Armate partecipano alla spedizione con 16 esperti militari di
Esercito, Marina, Aeronautica e Arma dei Carabinieri che affiancheranno sul
campo i ricercatori durante tutto il corso della spedizione. Gli specialisti
della Difesa, nell’ambito delle specifiche competenze della forza armata
d’appartenenza, daranno supporto alle seguenti attività del PNRA: campagne
esterne, attività navali e subacquee, operatività di elicotteri e aeromobili,
previsioni meteorologiche e completamento della pista d’atterraggio su terra.
Inoltre, l’Aeronautica Militare assicurerà con circa 36 unità e un velivolo
C-130J della 46ª Brigata Aerea i collegamenti tra Christchurch (NZL) e la base
italiana “Zucchelli” (MZS), ovvero quella statunitense di McMurdo (MCM),
provvedendo al trasporto di materiali, mezzi e personale. Oltre che presso la
base “Mario Zucchelli”, le attività di ricerca si svolgeranno anche presso la
stazione italo-francese di Concordia e a bordo della nave Laura Bassi. La
rompighiaccio arriverà in Nuova Zelanda il 2 gennaio per poi iniziare il suo
viaggio verso l'Antartide il 5 gennaio con a bordo 36 fra ricercatori e
tecnologi e un equipaggio navigante di 21 membri. Per la prima volta la missione
sarà condivisa con il progetto antartico neozelandese a cui Ufficio stampa Cnr:
Cecilia Migali, cecilia.migali@cnr.it; tel. 06.49933216, cell. 328/0170762;
Responsabile: Emanuele Guerrini, emanuele.guerrini@cnr.it, cell. 339.2108895;
Segreteria: ufficiostampa@cnr.it, tel. 06.4993.3383 - P.le Aldo Moro 7, Roma
afferiscono 12 dei 36 ricercatori. La nave circumnavigherà l'intero mare di Ross
e concluderà la sua missione antartica dopo 60 giorni a marzo 2024. La nuova
stagione di ricerca estiva nella base Concordia, sul plateau antartico a oltre
3mila metri di altezza e a 1.200 chilometri dalla costa, partirà ai primi di
novembre coinvolgendo 52 partecipanti tra tecnici e ricercatori. A partire da
febbraio 2024, chiusa la campagna estiva 2023/2024, le attività saranno gestite
dal nuovo team degli invernanti (“winter over”), composto da 13 membri (5
italiani, 7 francesi e 1 svizzero), che rimarranno in completo isolamento fino a
novembre 2024 a causa delle temperature estreme che rendono la base
inaccessibile. Il 15 novembre sarà aperto il campo di Little Dome C, a 35
chilometri da Concordia, dove proseguiranno le attività legate al progetto
internazionale “Beyond Epica Oldest Ice”, finanziato dalla Commissione europea e
coordinato dall’Istituto di scienze polari del Cnr (Cnr-Isp) a cui partecipano
per l’Italia anche ENEA e Università Ca’ Foscari Venezia. Presso il campo si
svolgeranno le attività di carotaggio del ghiaccio attraverso cui il team di
ricerca ricaverà dati sull’evoluzione delle temperature e sulla composizione
dell’atmosfera, tornando indietro nel tempo di 1 milione e mezzo di anni.