Guarire con la Musica
di Giorgio Brunelli*
Il Teatro Grande di Brescia e l’
Università degli Studi di Brescia hanno recentemente ospitato il
3° Congresso Mondiale di NeuroMusicologia Clinica.
Luisa Monini, presidente del congresso,
e Michael Thaut presidente della
C.N.M. (Society for Clinical NeuroMusicology) hanno aperto i lavori sulle
note
di brani musicali inediti di Debussy magistralmente interpretati dal duo
pianistico Carlo Balzaretti e Kunigo Kumagai.
La C.N.M. è stata fondata nel 2006 a Düsserdolf
al fine di migliorare gli studi e approfondire le conoscenze
dell’ impatto che la musica ha sul funzionamento della cervello e di
tutto il corpo umano.
Il primo congresso si è tenuto a Salisburgo, patria di Mozart, il secondo a
Vienna, città musicale per eccellenza. E’ stato proprio a Vienna che
la nostra Fondazione, nella persona della sua presidente dott. Luisa Monini, ha
ricevuto ufficialmente l’ incarico di organizzare il 3°Congresso a Brescia.
Questo invito era motivato dal fatto che la dott. Monini era stata con altri (
tra i quali il sottoscritto) Socia Fondatrice della Società.
La scelta di Brescia è stata fatta anche per l’importanza della città nella
storia della musica.
Gasparo da Salò, inventore del violino, era bresciano così come bresciano era
Luca Marenzio, noto liutaio e compositore del 1500 al quale è intitolato il
Conservatorio di Brescia. La città ha inoltre dato i natali agli Antegnati (
famiglia di
organari attiva tra la fine del
XV
secolo e gli inizi del
XVIII secolo ) i cui preziosi organi abbelliscono le più importanti
cattedrali d’Europa. Sino ad arrivare ai nostri giorni con Arturo Benedetti
Michelangeli, tra i più raffinati interpreti del pianoforte del
XX
secolo.
L’invito è stato accettato per la similarità degli scopi della nostra Fondazione
che, parallelamente alla Ricerca, si propone di migliorare la qualità di vita
delle persone affette da diverse forme di disabilità e la Musica in questo è una
preziosissima alleata.
Come nei precedenti Congressi, anche a Brescia gli scienziati intervenuti hanno
ampliato gli orizzonti della conoscenza mettendo insieme i differenti
aspetti dell’ insegnamento scolastico e della ricerca nel campo della Neuro
Musicologia.
Presente la ricerca italiana dal nord al
sud, passando per il centro Italia: un vanto che è giusto rimarcare anche per
dar merito a chi in Italia fa ricerca, tra non poche difficoltà,
in un campo fortemente scivoloso della Scienza dove la dimostrazione
scientifica dei fatti corre sul filo rosso di uno sguardo che, prima spento,
torna ad illuminarsi ascoltando un particolare brano musicale
o dove una rigidità patologica come spesso si riscontra nel Parkinson, si
libera e scioglie in un giro di valzer o di folkstrot.
Eppure è tutto rigorosamente e scientificamente provato e le moderne tecniche di
Neuroimaging lo dimostrano senza più dubbi.
Così come non hanno avuto dubbi i partecipanti al corso di Musico-terapia cinetica (MKT) sviluppata da Ryo Noda per favorire il ripristino della coscienza attraverso una combinazione di esercizio fisico e musica dal vivo, tenutosi presso la palestra dell’ Istituto Clinico Città di Brescia su tre pazienti ( due affetti da morbo di Parkinson ed uno in stato vegetativo permanente) selezionati dal dott. Andrea Malvicini, direttore del reparto di Neuro riabilitazione dell’ Istituto.
Forte
interesse e grandi emozioni hanno caratterizzato la prima giornata congressuale
conclusasi con la presenza di un’ ospite d’ onore, l’ etoile della danza
classica internazionale Carla Fracci, alla quale è stato assegnato l’ award come
membro onorario della CNM, (nella foto) con la seguente motivazione :“ a Carla
Fracci, leggenda della danza internazionale, che con la sua arte nel ballo e
nella musica ha arricchito le nostre anime e le nostre menti: “che arricchisce
animo e mente”, così era scritto sulla pergamena (in caratteri d’oro) che le è
stata consegnata dal presidente della Società Michael Thaut.
La Facoltà di Medicina ha ospitato il secondo giorno congressuale; anche questo
iniziato all’ insegna della musica di Debussy interpretata dal maestro d’arpa
Anna Loro.
Dopo un indirizzo di benvenuto del Magnifico Rettore prof. Sergio Pecorelli,
sono iniziati i lavori che si sono susseguiti sino a metà pomeriggio e ai quali
hanno partecipato scienziati
come Theo Geisel del Max Plank Institute, Stavros Baloyannis dalla Grecia, Klaus
von Wild da Munster,
Ludovica Lumer U.K., Annalise Christensen dalla Danimarca e tanti altri
colleghi, ciascuno dei quali ha portato i propri studi, le proprie esperienze “
sul campo “ della efficacia della Musica per il trattamento di malattie
neurologiche e non solo, come ha dimostrato la dott.ssa
E. Galbiati con il suo lavoro sulle “ Terapie a mediazione artistica e musicale
in campo oncologico”.
Il prof Michael Thaut, in un’aula a parte, ha tenuto il suo Corso Scientifico di
Neuro-Musicoterapia (NMT) a numerosi allievi, tra medici e terapisti, ai quali
poi è stato consegnato un attestato di partecipazione, certificato.
Quella della certificazione è un problema che la Società di Neuro Musicologia
Clinica vuole risolvere il più in fretta possibile lanciando per il 2013 in
Italia un programma per fare musicoterapia “ certificata “, aperta a diversi
specialisti come psicologi, logopedisti, fisioterapisti, medici, musicisti,
secondo un approccio multidisciplinare.
Il Concerto ha così concluso due giorni congressuali che sicuramente
contribuiranno nel nostro Paese ad aprire una nuova strada alla comprensione
della musicoterapia, a tutto vantaggio di quelle persone che della musica hanno
bisogno per tornare a vivere.
Per saperne di più sul convegno:
www.clinical-neuromusicology-brescia.it
*Socio Fondatore
della Società C.N.M. e
responsabile scientifico del congresso
Intervista a Licia Sbattella direttore scientifico
e anima viva di Esagramma
di Luisa Monini*
Conoscere Licia Sbattella è vivere un’ avventura. Le sue mani, i movimenti del
suo corpo mentre parla o dirige esprimono una grande armonia e forza interiori
che riesce a trasmettere a tutti, soprattutto ai “suoi “.
E allora l’ illuminazione ti coglie e all’ improvviso realizzi come
l’ Arte possa farsi Scienza e la Scienza Arte.
Oggi, grazie agli sviluppi nel campo delle Neuroscienze si sa che le
informazioni musicali, dal suono al silenzio, al ritmo, alla melodia e
all’armonia seguono, nel loro viaggio intracerebrale, dei
particolari sentieri che corrono in fasci di fibre nervose, contattano
i nuclei della base del cervello che li colorano di emozioni ed infine
arrivano ai lobi frontali dove si integrano con altre
informazioni per dare sensazioni coscienti della loro presenza.
Il Concerto dell’Orchestra
Sinfonica Esagramma, AMOR
CHE TUTTO MUOVE, tenutosi recentemente al PalaCreberg Sirmione e
trasmesso in diretta dal’ Emittente bresciana
Teletutto, ha dimostrato dal vivo l’efficacia di queste teorie.
L’Orchestra è infatti composta (oltre che da musicisti professionisti) anche da
ragazzi e adulti con problemi psichici mentali gravi (autismo, ritardo
cognitivo, psicosi infantile), pazienti psichiatrici, giovani e adulti con
sindromi post-traumatiche, ragazzi e giovani con disagio sociale e famigliare
che hanno seguito i corsi di MusicoTerapia Orchestrale. La metodologia Esagramma
è stata messa a punto in venticinque anni di attività. I suoi itinerari
terapeutici ed educativi sono unici in Europa e ruotano intorno al triennio di
base di MusicoTerapia Orchestrale, che integra l’attività con sedute di
MusicVirtual Opera (Interazione Multimediale).
Nel corso degli anni, l’Orchestra ha dato vita a più di 100 concerti.
Tra i molti, citiamo i due trasmessi in mondovisione: quello del 2000, nella
basilica di San Paolo Fuori le Mura in occasione del Giubileo con i disabili
e quello del 2003 nella sede del Parlamento Europeo, a Bruxelles, per
la chiusura dell’anno della disabilità.
Esagramma ( www.esagramma.net ) assume
sempre più una dimensione internazionale: in Europa, viene da tempo invitata da
Festival e da Università a illustrare e ad applicare la sua metodologia nelle
situazioni più diverse (disabilità, carceri, disagio sociale etc.).
Che cosa accade alla psiche quando 'lavora' con la musica? E’ la domanda che
viene spontaneo porre a Licia Sbattella , direttore scientifico e anima viva di
Esagramma, alla quale lei risponde con grande originalità.
La sua
prima tesi riguarda le potenzialità formative del dispositivo musicale
che non risiederebbero tanto nella dimensione ludica dell'emozione, quanto nella
'soddisfazione cognitiva' che scaturisce dalla sperimentazione,
dall'organizzazione e dal controllo delle logiche discorsive e relazionali che
attengono alla risonanza. A sua volta, la risonanza psichica, ossia la logica
affettiva dell'esperienza, compie – ed è la seconda tesi di Licia
– un vero e proprio lavoro di 'orchestrazione'. Sviluppa armonie e
connessioni sintattiche fra parti dell'esperienza molto eterogenee fra loro e a
volte ancora indecifrabili cognitivamente o dotate di una semantica non
definita, aperta, virtuale. L'elaborazione della risonanza psichica genera
attaccamenti relazionali, associazioni simboliche, catene significanti, mappe di
senso, configurazioni del Sé.
Contrariamente al dire comune, la mente sembra funzionare
più come un'orchestra che come un computer. E se questo vale per tutti, la
potenza sintattica del musicale nei confronti della risonanza psichica riveste
uno straordinario valore aggiunto in quelle situazioni – come l'autismo – nelle
quali si presenta un blocco importante dei normali processi di correlazione fra
linguaggio, pensiero, affetti. Il modello elaborato in questa ricerca permette
di superare i limiti della pura analisi del deficit cognitivo e comportamentale
che, fissata su indicatori esclusivamente linguistici e funzionali che
prescindono dalle logiche di risonanza, rischia di mortificare pregiudizialmente
la valutazione di potenziali di autocomprensione e di autoregolazione
concretamente evocabili.
Il concerto sinfonico “Amor che tutto muove” è stato ospitato
da “Terme di Sirmione” nella cornice della penisola Catulliana in cui il
PalaCreber Sirmione si inserisce. L’Azienda, forte di una tradizione
ultracentenaria di cure volte alla salute e benessere globale della persona in
un’armonizzazione “ naturale “ tra corpo e mente che le sue acque favoriscono,
ha sposato la finalità dell’evento i cui proventi sono andati a favore della
Fondazione Giorgio Brunelli da sempre impegnata nella ricerca neuroscientifica
con il fine primo e ultimo di migliorare la qualità di vita di chi, in
seguito a lesioni traumatiche del midollo spinale o a malattie
neurodegenerative, ha perduto l’uso degli arti con para e/o tetraplegia.
Per questa “ Mission ” la Fondazione guarda al futuro e investe energie e fondi
coinvolgendo studiosi e scienziati autorevoli di tutto il mondo, nella piena
consapevolezza del valore interdisciplinare, organico e corale di una ricerca
senza barriere. Filosofia di pensiero e azione condivisa appieno da Rita Levi
Montalcini, premio Nobel per la Medicina e Presidente onoraria della Fondazione.
BOX
Licia Sbattella è professore di Analisi Linguistica Computazionale al
Politecnico di Milano e di Comunicazione Aumentativa Multimediale all'Università
della Svizzera Italiana.
Bioingegnere e psicologo clinico, ha dedicato parte
cospicua della sua ricerca specialistica all'approfondimento di tematiche
avanzate nel campo della riabilitazione.
Ha guidato e coordinato diversi progetti sperimentali, in
ambito nazionale e internazionale, nel campo delle connessioni fra nuove
tecnologie informatiche, pedagogia speciale e clinica della riabilitazione.
Musicista, è tra i fondatori del Centro Esagramma, del quale è attualmente
direttore scientifico. Ha pubblicato numerosi saggi specialistici sulla
elaborazione informatica dei linguaggi (verbale, iconico, musicale).
Suonare in un’orchestra per loro significa esporsi e conquistare sicurezza,
sentirsi parte di un intreccio polifonico, ascoltare la propria voce e modularla
ascoltando quella degli altri, imparare a concentrarsi e a gestire le proprie
emozioni, perché una sinfonia è un mondo complesso dove il proprio modo di
essere va modulato con quello degli altri. Ma quando la musica comincia è solo
la sinfonia a emergere, ci si
dimentica di tutte le differenze.
·
Presidente fondazione “Giorgio Brunelli” e presidente del Congresso
LAVORARE CON LA DISABILITÀ CRONICA
* Il 7 Ottobre scorso a Bad Hofgastein, nell’ ambito del 15° EHFG (European
Health Forum Gastein ) la più importante conferenza sulla politica sanitaria
nell'Unione Europea, il dottor
Christoph Lotter, vice-presidente della Società Svizzera per la Sclerosi
Multipla (SM), ha descritto
metodi all'avanguardia per i datori di lavoro al fine di assicurare il
posto di lavoro a persone affette da SM, (sclerosi multipla) una malattia che
colpisce 500.000 persone in tutta Europa e
che ha costi, diretti e indiretti, pari a 15 miliardi di € ogni anno.
di Luisa Monini
Come giornalista EUSJA ( European
Union Scientific Journalist Association ) ero presente al Congresso e ho seguito
con estremo interesse questa conferenza che, nell’ interesse dei nostri lettori,
riporto sul nostro giornale, nella viva speranza che anche in Italia le cose
possano cambiare.
Nella sua lettura "Dalla disabilità alla capacità sul lavoro" ,
C. Lotter ha spiegato che il 70% di casi di SM si manifesta tra i 20 e 40
anni, quando la maggior parte delle persone è ancora nel pieno dell’attività
lavorativa. "Questo ha un impatto negativo sulla forza lavoro. Il costo
economico della SM in Europa è di € 15 miliardi l' anno, di cui € 5 miliardi è
per la perdita di produttività (36.000 € per persona )".
Programmi di gestione dei lavoratori con SM sono stati avviati dalla Swiss MS
Society, in partnership con
Novartis AG, Svizzera, anche altre organizzazioni e assicurazioni sanitarie sono
state coinvolte al fine di tutelare il posto di lavoro alle persone affette da
SM.
Lotter ha spiegato che il metodo è "sistematico e collaborativo”, su misura
delle esigenze e abilità
individuali: "La natura progressiva della malattia impone una immediata
pianificazione aziendale per l'adeguamento del posto di lavoro e/o per il
cambiamento di carriera. Il clima di fiducia e una precisa volontà da parte del
datore di lavoro e del dipendente sono elementi fondanti per assicurare al
lavoratore un'occupazione a lungo termine adeguata alle sue capacità e, all’
Azienda, il giusto guadagno”. Di
fatto, i datori di lavoro hanno solo da guadagnare
nel mantenere un dipendente con SM in servizio per 10 anni di lavoro a
orario ridotto. A tal proposito Lotter ha portato l’ esempio della Ford-Werke
Deutschland che ha attuato con
successo un progetto per reintegrare 500 lavoratori nel mercato del lavoro,
risparmiando così sul congedo per malattia. Attualmente l’ Azienda prevede il
ritorno al lavoro per circa 1500 persone l' anno. L’esperienze Ford ha
dimostrato che si tratta di una
win-win-win per il dipendente,
l'azienda e il sistema di governo sociale. Dopo un decennio di sforzi si è
riusciti a mantenere le persone affette da disabilità nel mondo del lavoro,
nonostante la pressione economica e le sfide globali; i principi di capacità di
collocamento si sono dimostrati efficaci per tutte le malattie
cronico-degenerative e anche per i lavoratori con SM.
La parte della lettura del dott. Lotter che più mi ha colpita e che ho trovato
estremamente interessante è stata quella nella quale egli ha parlato della
necessità di creare una nuova cultura aziendale che sia riconoscente e
rispettosa nei confronti del lavoratore affetto da SM o da altro genere di
malattia cronico-degenerativa.
Lotter ha sottolineato che la
giusta chiave di lettura ed azione per la gestione di questi lavoratori è quella
di mettere a fuoco le loro capacità piuttosto che la loro disabilità. Il
progetto pilota di Novartis AG mira a beneficiare questa categoria di impiegati,
offrendo programmi di assistenza e
piani personalizzati che soddisfino le loro esigenze di lavoro parallelamente
alle loro capacità. La natura degenerativa, progressiva o fluttuante della
malattia rende necessario adeguare ambienti e orari di lavoro. Soluzioni
creative di adattamento ai posti di lavoro includono la possibilità di lavorare
a distanza, a tempo parziale, o su una base di condivisione del lavoro. Il
regime prevede per i dipendenti con SM un percorso di carriera strutturato e su
misura, mantenendo e sviluppando ulteriormente le loro competenze; questo
sistema riduce i tassi di assenza e aumenta la produttività, garantisce benefici
economici per l'azienda, tra cui una riduzione degli impegni pensionistici e
assicurativi. La messa a punto di tale programma ha ovviamente richiesto un
forte impegno aziendale per il
cambiamento e un consenso condiviso tra i dipendenti, la gestione, e le parti
sociali. La strategia globale rafforza
una cultura aziendale riconoscente e rispettosa.