IL FUTURO E’ IMPREVEDIBILE

 

di Benito Sicchiero

 

Predire il futuro è cosa da mitologia e da fantasy se vogliamo escludere cartomanti, lettori dei fondi di caffè, lettori della mano, astrologi e quant’altro, pittoresche e (quasi sempre) innocue  categorie. Nel comparto mitologia è d’obbligo citare Cassandra, sfortunata e un po' jellata, che ‘ci azzeccava’ sempre ma nessuno le credeva.    

In realtà il futuro è imprevedibile. Ricordo che negli anni ’80 gran numero di esperti diramavano messaggi apocalittici sull’esaurimento dei combustibili fossili e conseguente crisi dell’economia mondiale: nel frattempo  le tecnologie per la ricerca e l’estrazione hanno fatto passi da gigante (solo per citare, la fratturazione idraulica o fracking che ha portato gli Usa da grandi importatori di gas e petrolio, con tutte le conseguenze geopolitiche in Medio Oriente, a diventarne esportatori); nel mentre il cambiamento climatico ha imposto una decisa svolta verso le energie rinnovabili.

Ed era prevedibile  che un nero diventasse presidente degli Stati Uniti? Che l’impero sovietico si sgretolasse nel giro di pochi anni? Che la ‘conquista’ della Luna rimanesse un episodio isolato senza rilevanti conseguenze economiche e sociali e invece si moltiplicassero satelliti e stazioni spaziali?

La questione è che siamo abituati a predire il futuro basandoci sulle conoscenze del momento.  Conoscenze che sono in continua mutazione destinate quindi a mutare anche il futuro.

Dobbiamo renderci conto che la sola certezza è l’imprevedibile. Avere la presunzione di stilare previsioni decennali o anche semplicemente annuali può portare a grosse soprese.

Certo, governi e imprese, e anche le famiglie più avvedute, devono fare previsioni. Non è questo il punto. Ho letto da qualche parte che sapere cos’è che non sappiamo è una parte fondamentale della conoscenza e forse l’inizio della saggezza.

Presumere che le condizioni attuali possano costituire le fondamenta inamovibili del futuro è che non si tiene conto dell’ovvio, cioè del passato. Nelle pagine di questo grande e ignorato libro  si legge che il cambiamento è costante. Ancora pochi decenni fa nessuno poteva immaginare il mondo di oggi; ed oggi nessuno è in grado di prevedere quale sarà il mondo di domani.

Nell'immagine a sinistra. la Sibilla cumana di Andrea del Castagno; a destra Cassandra di  Evelyn De Morgan

 

Il Galileo