Nasce a Milano il Giardino dei Giusti dell’Umanità

I primi alberi piantumati in memoria della scienziata e ambientalista Laura Conti, il giornalista Enzo Biagi e la biologa e ambientalista Waangari Maathai

 

di Magali Prunai

Battersi per la libertà, per la giustizia, la giustizia sociale e quella climatica, per i diritti delle minoranze, per i diritti delle donne, degli ultimi, degli umiliati e degli emarginati, contro le mafie, il narcotraffico, per poter manifestare liberamente il proprio pensiero. Sono tutte lotte affrontate dai Giusti, da tutte quelle persone che un giorno della loro vita hanno deciso che potevano fare la differenza o, almeno, potevano tentare. E senza neanche accorgersene hanno smosso mari e monti finché non hanno raggiunto, anche se minimo, un risultato.

Un risultato che dovrebbe essere noto a chiunque, un risultato che dovrebbe ispirarci tutti nella vita di ogni giorno. Un messaggio, a chiare lettere, che ci dice che con la buona volontà di tutti si possono risolvere situazioni problematiche. Che con l’impegno di tutta la società civile la differenza si fa e si può fare, sempre.

Ecco la parola magica: società civile. Ormai da anni ci siamo abituati a chiedere che ad agire sia proprio la società civile, ovvero noi. E proprio da una piattaforma di condivisione di conoscenze, fatta di tre giovani che si impegnano giornalmente nel fare informazione, Hubzine Italia, è partita l’idea, all’inizio solo virtuale, poi anche concreta, di creare un Giardino dei Giusti dell’Umanità.

Il nome, Giardino dei Giusti, non è nuovo, infatti strizza l’occhio all’idea di Giusti fra le Nazioni, ovvero tutte quelle persone non ebree che, senza un tornaconto personale ma solo per amore della vita e della libertà, hanno salvato, o tentato di salvare, ebrei perseguitati dai nazisti.

I Giusti di cui parliamo ora prendono spunto dallo stesso passo del Talmud, “chi salva una vita, salva il mondo intero”, ma si estende il loro significato. Sono Giusti quelle persone che un giorno hanno sentito dentro di loro la necessità di fare di più mettendosi a disposizione nella lotta contro i soprusi, perché il fine ultimo da raggiungere è sempre il bene dell’umanità.

I Giusti dei quali possiamo leggere sulla piattaforma che ha lanciato il progetto sono la scienziata e ambientalista Laura Conti, il giornalista Enzo Biagi e la biologa e ambientalista Waangari Maathai.

Ma non ci si è voluti fermare a una pagina web. Tanto che il 10 settembre 2022, insieme all’associazione Soulfood Forestfarms, sono stati piantumati i primi tre alberi: un salice, un acero e una quercia.

Un salice, simbolo di forza e determinazione femminile, dedicato a Laura Conti: studiosa, pensatrice, medico, ambientalista, politica. E’ stata una dei fondatori di Lega Ambiente.

Un acero, simbolo di modestia e riservatezza, dedicato a Enzo Biagi: partigiano, giornalista, conduttore televisivo. Si è battuto, vincendo, per la libertà di stampa, tornando, nel 2007, dopo un’ingiusta sospensione di cinque anni, in televisione col il suo tipico stile garbato ed educato.

 

Una quercia, simbolo di forza e giustizia, dedicata a Waangari Maathai: biologa, ambientalista e attivista kenyota. Grazie al suo progetto Green Belt Movement riuscì a piantare nel suo paese, e altri africani, 30 milioni di alberi. Era partita, nel 1977, con 7 alberelli e una manciata di attiviste.

 

Il luogo scelto è probabilmente uno dei più adeguati nell’hinterland milanese: il parco della Vettabbia. 

Il Parco della Vettabbia si sviluppa all’interno del Parco Agricolo Sud di Milano, in aree antistanti l’Abbazia di Chiaravalle, uno degli ambiti agricoli più pregiati della zona sud di Milano.

L’area originale è frutto di un periodo di costruzione quasi millenario ad opera, in particolare, dei monaci cistercensi dell’Abbazia di Chiaravalle, fondata nel 1135 nel cuore della Vettabbia: il flumen mediolanensis, un tempo navigabile.

Per secoli le acque della Vettabbia, “le acque grasse”, furono usate per l’irrigazione, in particolare delle marcite, garantendo, così, un sistema di filtrazione naturale efficiente, mantenendo in equilibrio sia il sistema urbano che quello agricolo.

Dopo il secondo dopoguerra la qualità delle acque è peggiorata al punto da provocare fenomeni di degrado nell’intera area, finché nel 2005 non è stato realizzato il Depuratore di Nosedo. Contemporaneamente è stata avviata un’opera di mitigazione e creazione di un vasto ecosistema agro-forestale caratterizzato dalla rigenerazione e dal recupero delle acque. 

Per altre piantumazioni e conoscere i prossimi Giusti dobbiamo aspettare la festa degli alberi il 21 novembre. 

Il Galileo