I giovani e le scienze,

un concorso che è una speranza

 

di Adriana Giannini

 

Guardare al futuro con ottimismo non è certo facile dopo oltre due anni di pandemia da Covid e con un’inaspettata e crudele guerra in corso alle soglie dell’Europa, ma ci sono eventi che possono aiutarci a farlo e vale la pena di segnalarli. Uno di questi è il felice risultato della selezione italiana in vista del 33° EUCYS, il concorso dell’Unione Europea dedicato a giovani scienziati tra i 14 e i 20 anni che si terrà a Leiden tra il 12 e il 18 settembre.  A organizzare questa selezione è dal 1989 la FAST, Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche, una prestigiosa istituzione di Milano senza fini di lucro che ha tra gli altri il compito  di avvicinare i giovani alla scienza e alla ricerca e di favorire la loro partecipazione ai programmi europei.

I premiati di quest'anno

Dopo due anni in cui la selezione si è svolta unicamente online, quest’anno non solo i 28 progetti, 22 italiani e sei stranieri, scelti come finalisti dagli esperti della giuria hanno potuto essere esposti e presentati di persona dai loro ideatori negli appositi spazi messi a disposizione dalla FASTper tre giorni, ma l’undici aprile, giorno della premiazione, l’ampio salone da 500 posti è apparso interamente occupato dagli emozionati studenti e dai loro orgogliosi genitori e insegnanti, tutti rigorosamente muniti di mascherina.

Ovviamente la soddisfazione era palpabile anche tra gli organizzatori, in particolare da parte di Roberto Buccianti, all’epoca presidente della FAST e di Alberto Pieri,  segretario generale. Malgrado le difficoltà dovute al Covid 19 per accedere ai laboratori e collaborare tra studenti e insegnanti, si sono infatti trovati a dover scegliere tra  proposte e ricerche di elevata qualità ideate e realizzate spesso in team. “Questa selezione - ha detto Buccianti -  è un primo passo importante che proietterà i vincitori verso ulteriori possibilità messe a loro a disposizione dalla Fast e dai numerosi sponsor della competizione; grazie ad esse potranno presentare le loro idee e i prototipi  ad altre manifestazioni internazionali aprendo la mente e imparando a fare networking.”

Davide Frena, Gianmaria Grotta, Dominik Riz Drone

Ecofilter Silvia Todeschi, Emma Ravini, Alessandro Alberini

Marco Carnevale, Filippo Cazzola e Luca Bincoletto API

 

In effetti quasi nessuno dei concorrenti arrivati in finale – e questo era comunque già un bel risultato –  è uscito a mani vuote dalla premiazione. Anzi per molti  i riconoscimenti sono stati più di uno, segno questo della validità del loro lavoro, dell’abilità nel presentarlo e dell’attualità del tema scelto. Ma cominciamo da coloro che avranno la soddisfazione di presentare i propri progetti al concorso europeo al quale negli anni precedenti altri ragazzi italiani hanno ottenuto importanti successi. Si tratta di due gruppi di tre studenti ciascuno; il primo proviene dal Liceo scientifico  Rainerum di Bolzano ed è costituito da tre diciottenni: Davide Frena, Gianmaria Grotta e Dominick Rize; il secondo da altrettanti coetanei iscritti all’Istituto tecnico agrario Gallini di Voghera: Marco Carnevale, Filippo Cazzola e Luca Bincoletto. Il gruppo di Bolzano ha ideato e costruito B.A.G.D.A.D. un drone acquatico in grado di monitorare i sedimenti dei bacini idrici artificiali, mentre il gruppo di Voghera ha realizzato un dispositivo elettronico per controllare da remoto il grado di benessere delle api all’interno dell’arnia.

Gli altri candidati premiati si sono dovuti accontentare, si fa per dire, di accreditamenti ad altre importanti competizioni internazionali per le quali in molti casi riceveranno un contributo di viaggio oltre alla possibilità di farsi conoscere e – perché no? – vincere qualche premio. Ne citerò  solo alcuni Hanno buone possibilità tre studenti dell’ITIS E. Fermi di Mantova Silvia Todeschi, Alessandro Alberini ed Emma Ravini che con il loro Ecofilter propongono di utilizzare gli scarti di caffè per depurare dai metalli pesanti le acque reflue. Parteciperanno infatti a due competizioni una a Stoccolma e una a San Paolo in Brasile. Sempre dedicato all’ambiente è un interessante progetto portato avanti da studenti di tre scuole diverse Alessandra Milea di Tortona, Francesco Foroni di Mantova e Loris Piccolo di Casale Monferrato. Essi si sono posti il problema di come rimuovere il glifosfato, un diserbante molto usato, ma nocivo quando entra nel ciclo dell’acqua e con il loro lavoro hanno ottenuto l’accredito per una competizione che si tiene a Smirne e un certificato di merito da USAID. All’ambiente hanno pensato anche tre studenti dell’ITI Cannizzaro di Catania Simone La Rosa, Myriam Gagliani e Mauro Mocci che hanno realizzato un economico e riciclabile biomattone in grado di isolare dal rumore e dal calore grazie a fibre naturali ricavate da piante locali come agave, ortica e ginestra.  Porteranno la loro idea che ha avuto un certificato di merito dalla statunitense Ricoh alla fiera di Suceava in Romania. Nominarli tutti richiederebbe troppo spazio ma è possibile trovarli elencati dettagliatamente sul sito https://fast.mi.it/i-giovani-e-le-scienze-2022/.

Due parole sulla partecipazione delle ragazze al concorso: sono indubbiamente in aumento e 26 di esse hanno contribuito ai progetti selezionati. Tra loro tre vivaci studentesse basche che hanno ricevuto una medaglia d’argento per aver pensato ai viaggi spaziali studiando con l’aiuto di un clinostato costruito con il Lego l’influenza del geotropismo e dell’assenza di gravità sulla germinazione dei semi. Il rapporto maschi/femmine è per ora di due terzi a favore dei primi, ma si può sperare che cambierà. Sta già succedendo in Turchia stando almeno alla partecipazione di tre studentesse turche  e di un solo loro compagno a due progetti premiati con medaglie.

Il Galileo